Siamo arrivati a San Diego a sera inoltrata, appena usciti dall’aeroporto, abbiamo capito che ci sarebbe piaciuto questo posto: dopo il gelo del Grand Canyon vedere le palme e le persone in maglietta a maniche corte sembrava qualcosa di strano.
Non aspettavamo assolutamente un clima del genere: a gennaio si poteva stare tranquillamente in spiaggia. E in che spiaggia! A San Diego tutte sembrano infinite e davvero belle: Pacific beach con la sua movida, Ocean beach con le classiche casette californiane come nei film, Coronado beach con una quantità di surfisti incredibile, La Jolla e i suoi campi da golf. Insomma, i posticini di lusso, peace & love!
Da Coronado Island si apre una vista mozzafiato sulla downtown di San Diego con i grattacieli che si riflettono nell’acqua, è pieno dei locali e ristoranti, alcuni davvero storici con jukebox e i tavoli da speed-dating, dove ti servono un vero milkshake americano. Da assaggiare assolutamente!
Un altro posto da non perdere è il polmone verde di San Diego – Balboa Park, uno dei parchi più antichi degli Stati uniti. Ci sono parecchie strutture in stile coloniale dentro il parco, che oggi vengono utilizzati come musei, di cui i più spettacolari sono Museo della Storia, Museo di Arte Fotografica e Model Railroad Museum che raccoglie le più grandi esibizioni dei treni in miniatura.
Inoltre, Balboa Park è famoso anche per i suoi giardini: Japanese Friendship Garden creato come dono per esprimere il legame con Giappone, Cactus garden con le esotiche piante africane e australiane, Alcazar Garden eseguito in stile spagnolo e e richiama lo stile dei giardini di Siviglia, Australian Garden e Botanical Garden con il laghetto di gigli. Insomma, ci sono un po’ di chilometri da fare, quindi attrezzatevi bene con le scarpe comode.
Ma…non si può andar via da San Diego senza aver visitato una vera e propria portaerei allestita come un museo – U.S.S. Midway Museum. C’è da passare almeno 3 ore lì dentro per vedere tutti gli angolini nascosti di una struttura del genere. In più sul ponte sono esposti i veri aeromobili militari dal periodo della seconda guerra mondiale. E la cosa più bella è che si possono non solo ammirare, ma ad essere esplorati da dentro.
Davanti all’ingresso alla portaerei si trova una delle più famose statue post-guerra “Unconditional Surrender”, un marinaio che bacia un’infermiera. È alta quasi 8 metri, e dopo diversi spostamenti ha trovato il suo posto qui a San Diego. Procedendo sul lungomare si può fare una bellissima passeggiata accompagnati dalle famiglie di conigli che vivono nei prati della baia.
La vita a San Diego sembra diversa da tutte le altre città californiane, sono tutti molto più rilassati, sorridenti, gentili. Un po’ per il clima, credo, un po’ per il livello della vita. Ma è una città dove viene voglia di tornare e tornare.