Due magliette, due maglioni, due piumini, due paia di calzini, due paia di leggings, la sveglia alle 4.30 del mattino ed eccoci siamo al Grand Canyon! Ne è valsa decisamente la pena di svegliarsi così presto, perché quel giorno ci ha regalato un’alba indimenticabile che ha dipinto il cielo e le nuvole pecorelle in tonalità rosse e arancioni.
Quando arrivammo al South Rim (uno degli ingressi al parco), erano già le 7 e c’era già parecchia gente. All’ingresso si trova un Visitors Center dove potete chiedere informazioni, prendere una mappa, prenotare un tour e fare colazione in un bar. Dopo aver preso un caffè caldo, siamo partiti per riuscire a vedere tutto prima dei numerosi turisti.
Spostarsi dentro il parco è possibile a piedi ($ 15 a persona, l’ingresso è gratuito per i bambini sotto i 15 anni), con l’autobus turistico ($ 15 a persona), in bicicletta ($ 15 a persona), in moto ($ 25 per moto) o in macchina ($ 30 per macchina). Ci sono abbonamenti annuali e vari sconti a seconda dell’età / luogo di residenza e così via, è meglio controllare le informazioni attuali qui: https://grandcanyon.com/
I punti panoramici sono segnati sulla mappa, alcuni recintati alcuni proprio sulla scogliera. Nessuno sta a guardare cosa fanno i turisti e dove si stanno arrampicando, ma ovunque ci sono avvertimenti sul rischio di scivolare e cadere, quindi la cautela non sarà superflua.
Se arrivate in auto, il mio consiglio è di saltare i primi 2-3 punti panoramici e proseguire dritto. Nonostante il fatto che il territorio del parco sia enorme, la concentrazione di persone cade proprio sulle prime 3 fermate, perché sono più facilmente raggiungibili dai turisti. Tanto, il Grand Canyon da qualunque angolo lo fotografi è sempre bello, quindi il mio consiglio è goderselo in solitudine, più lontano possibile dalla gente.
Quando ci siamo allontanati, il cielo si è schiarito ed è uscito il sole, siamo finalmente riusciti a sederci e vedere questo miracolo della natura, ascoltare il silenzio, immaginare le scene dei film sul Wild West e pensare cosa sarebbe potuto accadere qui. Vi consiglierei anche di visitare il museo del parco, che spiega molto bene come si è formato il canyon e racconta la storia del parco e i suoi abitanti.
Dopo aver fatto un giro stavamo già tornando alla macchina, quando improvvisamente notammo una famiglia di cervi nascosti tra i cespugli. Visto che non hanno reagito in alcun modo alla nostra presenza, si sono già abituati al turismo eccessivo a casa loro. Al museo abbiamo visto che sono presenti tanti esemplari di animali e uccelli in questa zona, ma vista la quantità di turisti e macchine era veramente difficile beccare per strada un puma o un orso. Gli scoiattoli affamati in abbondanza però, ma è assolutamente proibito dare loro da mangiare.
Per emergersi completamente nell’atmosfera di questo posto sarebbe da fare un vero trekking del canyon, ma considerando il periodo non abbiamo trovato i posti. Sarà per la prossima volta, invece adesso ci rimettiamo in macchina e seguiamo la nostra prossima tappa…